Serve ogni anno il Pil della Grecia per depurare le acque d’Europa dai P-fas
20 febbraio 2025: il parlamento francese vieta i “polluants éternels”.
Secondo un rapporto parlamentare europeo sono 238 i miliardi di euro (un importo corrispondente al Pil della Grecia) spesi in Europa per diminuire la concentrazione dei P-fas, una famiglia composta da circa 4000 diverse molecole che i francesi giustamente definiscono “inquinanti eterne”. E Dan Lert – presidente delle Acque della municipalità di Parigi – rileva che una tale spesa non dovrebbe essere a carico dei contribuenti, ma da addebitarsi alle aziende chimiche che producono o che semplicemente impiegano i P-fas”.

La Francia è infatti il primo paese europeo a occuparsi concretamente del problema a livello legislativo, quando in sede comunitaria si sta ancora dibattendo circa la produzione di una legge per bandire i P-fas dagli utensili da cucina. Scienzaveneto lo ha appreso dall’emittente France 24 (che trasmette in tutto il mondo in francese, inglese, arabo e spagnolo), la quale ha annunciato che nel Paese di Montaigne è stato compiuto il primo importante passo: a partire dal primo gennaio 2026 sarà vietata in Francia la produzione, l’importazione e la vendita di tutti i prodotti (dai cosmetici alle scioline per gli sci, dalle padelle da cucina ai vestiti) che finora contengono le dannose molecole in oggetto.
I P-fas donano infatti proprietà antiadesive, impermeabilizzanti, sono ritardatori del fuoco, e vengono impiegati perfino in cosmetici come il rossetto per le labbra, dal quale penetrano con grande facilità nel corpo delle donne attraverso la pelle.

La nuova legge ferancese ha intanto anche stabilito una tassa per i produttori inquinanti. Ma quali sono i rischi per la salute umana? a quelli noti da decenni, tra cui l’induzione di cancerogenesi e di disfunzioni ormonali (i P-fas coprendo i recettori dello iodio sulla tiroide, ne riducono l’assorbimento, e hanno determinato negli ultimi anni un notevole aumento nelle popolazioni del morbo di Hashimoto), un recentissimo studio epidemiologico pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale Helsevier (gennaio 2025) aggiunge che l’esposizione delle donne incinta ai P-fas riduce la misura e la vascolarizzazione della placenta, con la conseguenza per il nascituro di venire alla luce sottopeso, immunodepresso e meno reattivo ai vaccini.
I P-fas si trovano ormai nel corpo di tutti, nessuno escluso (lo si rileva mediante una semplice analisi dei capelli), in quanto tali inquinanti eterni sono ubiquitari nelle acque, al suolo e perfino nell’aria… non ci si può quindi illudere di proteggersi più di tanto, e, quindi, l’unica opportunità di ridurre il rischio di contrarre patologie riconducibili a tali molecole, è quella di vietarne la produzione e l’impiego.
Nella prima immagine della galleria qui sotto la distribuzione dei P-fas in Europa, pubblicata dai giornalisti di Foreverpollution.



Di seguito alcuni passaggi tradotti da un articolo pubblicato sul sito di France 24:
Una legislazione “pioniera” nell’Unione Europea
Giovedì 20 febbraio il parlamento francese ha approvato a larga maggioranza un disegno di legge ambientale che limita la fabbricazione e la vendita di prodotti contenenti PFAS, “inquinanti eterni” ampiamente presenti nella vita quotidiana, il cui impatto sulla salute preoccupa l’opinione pubblica e le autorità pubbliche.
Il testo, sostenuto dalla sinistra e dalla coalizione di governo, contrario il partito della Le Pen, è stato approvato negli stessi termini del Senato, con 231 voti favorevoli e 51 contrari, e potrà ora entrare in vigore. L’articolo principale prevede di vietare, a partire dal 1° gennaio 2026, la fabbricazione, l’importazione e la vendita di qualsiasi prodotto cosmetico, prodotto in cera (per gli sci) o prodotto tessile per abbigliamento contenente PFAS, ad eccezione di alcuni prodotti tessili industriali o di quelli “necessari per usi essenziali”.
Nel testo è inoltre menzionata una tassa basata sul principio “chi inquina paga”, che colpisce gli industriali le cui attività comportano rilasci di PFAS.
L’ambizione iniziale del testo è stata tuttavia ridotta, escludendo in particolare gli utensili da cucina dal campo di applicazione del divieto. (Paradossale? – n.d.r.)
La ministra per la Transizione ecologica, Agnès Pannier-Runacher (Renaissance), aveva espresso il suo sostegno alla proposta di legge nell’introduzione ai dibattiti, chiedendo al contempo un discorso sfumato, “sempre alla luce della scienza” e “senza cadere in una condanna generale dei PFAS”.
“Ci sono migliaia di PFAS. Alcuni sono ben noti, altri meno. Alcuni sono pericolosi, altri sono considerati a basso impatto”, ha detto.
LINK UTILI:
Petizione per una legge di divieto dei P-fas in Italia
https://act.gp/Stop-PFAS-Feb25: Serve ogni anno il Pil della Grecia per depurare le acque d’Europa dai P-fasMamme NO P-FAS Veneto:
https://www.mammenopfas.org/chi-siamo: Serve ogni anno il Pil della Grecia per depurare le acque d’Europa dai P-fas